Nel 2021 sono trascorsi 65 anni dalla scoperta del disastro ambientale di Minamata, causato dal prolungato sversamento in mare di acque reflue contenenti metilmercurio. Questo composto chimico, altamente tossico, si era accumulato nei molluschi, nei crostacei e nei pesci della baia di Minamata, entrando nella catena alimentare e causando così l’avvelenamento da mercurio degli abitanti del luogo. Mentre i decessi continuarono per più di 30 anni, il governo e l’industria chimica responsabile dell’inquinamento fecero ben poco per prevenire quel disastro ambientale.
Nel 2013, finalmente, un accordo internazionale
Molti anni dopo, nel 2009, il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente adottò una soluzione per favorire lo sviluppo di uno strumento globale legalmente vincolante sul tema dell’inquinamento da mercurio. Il 10 ottobre 2013 si è così arrivati alla firma della Convenzione di Minamata, in onore della città giapponese vittima del disastro ambientale, entrata poi in vigore il 16 agosto 2017. Grazie a questo trattato, ratificato da 102 stati, la difesa della salute umana e dell’ambiente dal rilascio di mercurio e relativi composti è diventata un obiettivo concreto per larga parte del pianeta.
La creazione del Regolamento Europeo
A seguito della Convenzione, che tratta dell’impiego delle migliori pratiche anche in odontoiatria, l’Unione Europea ha promulgato il Regolamento 2017/852 che a partire dal 1° dicembre 2019 ha impegnato gli operatori odontoiatrici che utilizzano l’amalgama dentale o rimuovono otturazioni in amalgama o denti contenenti tali restauri, a garantire di essere dotati di separatori di amalgama per il contenimento e la raccolta di particelle di amalgama, incluse quelle contenute nelle acque reflue.
Sempre meno amalgama in odontoiatria
La pericolosità dell’amalgama per la salute è stata a lungo oggetto di dibattito tra specialisti del campo e a tutt’oggi non c’è una letteratura scientifica univoca in tal senso. Tuttavia, l’utilizzo di amalgama sta progressivamente diminuendo in odontoiatria, sia perché sempre più pazienti lo rifiutano (vuoi per ragioni estetiche, vuoi per il timore di danni alla salute), sia perché il mercurio è un materiale altamente inquinante e le normative europee, giustamente, ne hanno regolato lo smaltimento.
Dal 1 gennaio 2021 piena attuazione del Trattato
Ma perché oggi vi parliamo di Minamata dopo 65 anni dalla drammatica scoperta di quel disastro? La risposta è nell’attualità di questi giorni: a partire dal 1° gennaio 2021 il Regolamento 2017/852 avrà la sua piena attuazione e tutti i recuperatori di amalgama in uso dovranno essere in grado di trattenere le particelle di amalgama almeno al 95 %. Siete pronti anche voi per questo nuovo adeguamento? Avete già provveduto a dotare il vostro studio dei dispositivi idonei per operare nel totale rispetto della tutela dell’ambiente e quindi della salute delle persone?
L’opzione del separatore integrato nel riunito
Per adeguare il vostro studio odontoiatrico alla normativa Europea, dovete valutare la tipologia di attrezzature presenti, affinché si possa identificare la soluzione più idonea e vantaggiosa. Qualora l’integrazione del dispositivo di separazione all’interno del gruppo idrico sia quella più opportuna, noi della VITALI abbiamo selezionato per i nostri riuniti due marche della massima efficienza – Dürr e Metasys – che garantiscono una separazione dell’amalgama pari al 98,6%.
In arrivo il film “Minamata”
Per chiudere, una notizia che esula dal nostro ambito, ma che contribuisce a rendere attuale il nome di Minamata, la città che ha dato il nome alla convenzione sul mercurio. Nel 2021 esce il film Minamata, che svela la vera storia del reporter William Eugene Smith. Questo leggendario e coraggioso fotografo raccontò al mondo, con immagini memorabili, le drammatiche conseguenze dell’avvelenamento da mercurio a Minamata. Protagonista è il famoso attore americano Johnny Depp.